Insieme dallo Psicologo

“Ciò che conta in un matrimonio felice non è tanto quanto si è compatibili, ma come ci si relaziona con l’incompatibilità” (George Levinger).

La coppia è un sistema complesso perché costituito da molti frammenti di vita (eventi positivi, altri brutti e terribili).  E’ necessario tener conto della storia individuale di ognuno, delle difficoltà personali e come tutto ciò riesca ad incastrarsi in un clima di complicità con l’altro/a.

Il terapeuta deve lavorare su più livelli ovvero su quello del singolo e su quello relazionale della coppia. Io specialista è una presenza discreta ma attiva che deve aiutare a mettere in luce le dinamiche disfunzionali lavorando sul  concetto di “NOI”. In psicoterapia si crea il terzo elemento che è poi il prodotto stesso della psicoterapia.

Capita che in un periodo storico della propria esistenza  la coppia non si riconosca più. La magia iniziale appare svanita.

La decisione di intraprendere un percorso di coppia arriva spesso in situazioni di emergenza, i conflitti sono all’ordine del giorno, le persone sono esasperate. I Problemi possono essere : difficoltà di comunicazione; sfera sessuale; conflitti; tradimenti; divergenze nella genitorialità. E’ necessario dare un senso allo stare insieme. Gli ingredienti che condivano il rapporto sembrano non funzionare più. Ci si trova incastrati negli stessi sbagli, in modalità relazionali caratterizzate da lunghi silenzi oppure da offese, svalutazioni, opposizioni.

La coppia è in una fase di stallo e si rivolge al terapeuta per capire dove andare. L’obiettivo principale del terapeuta è quello di “non far scoppiare la coppia” per tale motivo le sedute si svolgono in presenza di entrambi i partners anche per evitare “alleanze terapeutiche “con uno solo dei membri. Talvolta, la coppia non ha più ragione di esistere e pertanto si lavorerà sul processo di separazione e di autonomia personale.

Di solito uno dei due partner è il trascinatore, colui o colei che ricerca lo specialista a cui rivolgersi per sbloccare la situazione.

Quello che noto più frequentemente nella pratica clinica è l’incapacità di comunicare. Le persone non riescono ad esprimere il loro disagio. Spesso trovano strategie poche efficaci che alimentano la disfunzione in un gioco speculare che genera spesso rabbia, frustrazione e impotenza. Capita che i due rimangono su un piano concreto e non contattino facilmente il mondo emotivo.

Di solito uno dei due è maggiormente propositivo e l’altro può apparire sfiduciato e svalutante:

“ non c’è più nulla da fare, dottore neanche lei può aiutarci!”

Termina la complicità e la coppia non ricorda più “come era” ma solo ciò che “è” ora.

La coppia deve imparare a  svelare i tanti “non detti”.

La terapia può favorire una maggiore chiarezza dei problemi, una migliore capacità di comunicare e proporre una serie di suggerimenti personalizzati per ritrovare intesa ed erotismo disinnescando le micce emotive che spesso conducono a reazioni esplosive e ad accuse reciproche disfunzionali alla sanità della coppia. I due partners, nel loro privato, dovranno trasformare questa nuova consapevolezza in una nuova forma di complicità e di equilibrio. Il percorso può essere difficile e in alcuni casi doloroso ma con la motivazione e la collaborazione possono rivelarsi ingredienti necessari per il raggiungimento degli obiettivi.

 

Dott.ssa Samuela Masina

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